I pensieri intrusivi sono pensieri involontari dal contenuto disturbante che sorgono spontaneamente e senza preavviso. Possono avere la forma di ricordi, immagini o impulsi che, a causa della loro natura improvvisa e dirompente, sono sempre accompagnati da un certo grado di ansia. In questo articolo vedremo come gestire questi pensieri intrusivi.

Prova ad immaginare le seguenti situazioni:

Stai facendo una piacevole gita in auto quando all’improvviso, mentre attraversi un ponte, arriva il pensiero: “E se mi gettassi da quel ponte?”

Sei un insegnante di scuola materna appassionata del proprio lavoro e, mentre stai lavorando, arriva il pensiero: “E se facessi del male a questo bambino?”

Sei in metropolitana rilassato, diretto ad una festa, quando all’improvviso arriva il pensiero “E se mi mettessi a gridare insultando un altro passeggero?”, “E se aggredissi qualcuno?”.

Il contenuto dei pensieri intrusivi è vissuto come estraneo a noi, spaventoso, violento o addirittura disgustoso o moralmente riprovevole. In altre parole, ci fa così paura perché va contro tutti i valori a cui teniamo di più.

Il contenuto dei pensieri intrusivi può variare ma i tipi più comuni riguardano sempre ambiti importanti della nostra vita quali la sessualità, la morale, la religione e le nostre relazioni più significative.

Immagina che mentre sei impegnato nelle tue attività quotidiane arrivino pensieri quali: “E se spingessi qualcuno giù dalle scale?”, “E se facessi del male a qualcuno che amo?”, “E se fossi sessualmente attratto da un mio familiare?”, “E se non amassi davvero il mio partner?”. E questi pensieri portano con sé emozioni difficili da gestire quali vergogna, disgusto e rabbia.

Quindi, i pensieri intrusivi sono normali o…devo preoccuparmi?

Numerose ricerche dimostrano che i pensieri intrusivi sono un aspetto naturale dell’esperienza umana e che la maggior parte di noi, prima o poi, sperimenta pensieri intrusivi.

E sì, il loro contenuto può essere molto disturbante ma il più delle volte così come sono arrivati passano e difficilmente si ripresentano. E ancora più difficilmente si traducono in azione.

Tuttavia, può capitare che questi pensieri arrivino più di frequente e tendano a persistere. In questo caso si parla allora di disturbo ossessivo compulsivo.

Come capire allora se i miei pensieri sono intrusivi od ossessivi?

Oltre alla maggior frequenza e alla loro persistenza, i tuoi pensieri possono definirsi ossessivi se credi che questi pensieri siano segno che in te c’è qualcosa che non va.

Se soffri di disturbo ossessivo compulsivo infatti avrai maggior probabilità di attribuire un significato ad essi, considerandoli un segno tangibile che sei una persona disgustosa, cattiva o priva di scrupoli morali, potenzialmente pericolosa o violenta. In altre parole, pensi che avere un pensiero intrusivo sia riprovevole quanto commettere l’atto contenuto in quel pensiero.

Ricordi l’esempio dell’insegnante di scuola materna?

Il pensiero di poter fare del male ad un bambino è per lei grave quanto l’atto di fare davvero del male a quel bambino ( in psicologia si chiama fusione pensiero-azione). Di conseguenza cercherà in tutti modi di placare l’ansia che prova mettendo in atto azioni e comportamenti (definiti compulsioni) tesi a eliminare quei pensieri e il disagio che li accompagna. Così facendo cadrà però nel circolo vizioso senza uscita che caratterizza il disturbo ossessivo compulsivo e che non farà altro che aumentare la sua ansia.

Ma allora come gestire i pensieri intrusivi?

Relazionarci con i pensieri intrusivi non sempre è facile, i nostri sforzi per eliminarli il più delle volte ottengono solo l’effetto opposto, quello di amplificarli. È come se più tu li combatti più loro contrattaccano, diventando sempre più forti.

La brutta notizia è che non è possibile eliminarli. I pensieri intrusivi, come tutti i pensieri, sono un fenomeno automatico, spontaneo e naturale della nostra mente.

La bella notizia è che puoi imparare a gestire questi pensieri intrusivi in modo diverso, così che abbiano un impatto minore sulla tua vita.

Il primo passo è naturalmente conoscere come funzionano i nostri pensieri, soprattutto quelli intrusivi, e ricordare che il loro contenuto non riflette ciò che noi siamo.

Ricorda sempre che la maggior parte dei tantissimi pensieri che la nostra mente produce non sono sotto il nostro controllo e soprattutto non sono una rappresentazione del nostro vero sé. Ripensa all’esempio di te in metropolitana quando all’improvviso pensi: “E se aggredissi un passeggero?”. Se sei convinto che questo pensiero rifletta la realtà e che tu sia un mostro o un pericolo pubblico, non stupisce che tu non riesca più a staccarti da questo pensiero e che la tua ansia aumenti a livelli esponenziali!

In realtà, il nostro vero sé è determinato non dai nostri pensieri, bensì dalle nostre azioni e dalle nostre scelte e, paradossalmente, il contenuto dei pensieri intrusivi spesso è in netto contrasto con i nostri valori più profondi e in questo risiede la loro capacità di spaventarci.

Ricapitolando, ecco i passi necessari che devi intraprendere se vuoi imparare a gestire i pensieri intrusivi in modo più funzionale per il tuo benessere:

Riconosci ed etichetta

Il primo passo è riconoscere che quello che stai avendo è un pensiero intrusivo. Farlo è semplice: se stai provando emozioni difficili ed intense quali forte ansia, vergogna, senso di colpa allora sei in presenza di un pensiero intrusivo!

Accogli e fai spazio

Non cercare di spiegarli, distrarti o combatterli. Non cercare di stabilire se il loro contenuto riflette la realtà su di te oppure no. Impara ad osservarli dall’esterno senza giudicarli (questa è una preziosissima abilità di mindfulness . Perché è proprio quando cerchiamo di resistere, evitare o sopprimere i nostri pensieri che diventano più ingombranti e appiccicosi.

Usa la creatività

Ricordi la gita in macchina e il pensiero “E se mi gettassi da quel ponte?”. Oppure il pensiero della metropolitana: “E se mi mettessi a gridare e a insultare un passeggero?”. Descrivi la scena per iscritto, aggiungendo tutti i dettagli e i particolari che ti vengono in mente, oppure scrivici su il testo di una canzone (sembra una cosa strana da fare, ma funziona) o di una poesia oppure fai un disegno. L’umorismo è molto utile per sdrammatizzare e depotenziare i pensieri intrusivi!

Trova la tua metafora

L’uso delle metafore è uno strumento utile che ci aiuta a processare le nostre emozioni e a relazionarci ad esse in modo più soddisfacente.

Prova, ad esempio, ad immaginare i tuoi pensieri intrusivi come bulli che cercano di monopolizzare la tua attenzione gridandoti cose che tu sai non essere vere. Puoi provare a contraddirli o a metterli a tacere. Ma fare questo ti trascinerà in una lotta senza fine che ti svuoterà di tutte le tue energie. Perché quei pensieri trarranno forza dall’attenzione che gli dai.

Oppure puoi scegliere di non farti coinvolgere in quella lotta e notare semplicemente che, se non sei tu a dare loro attenzione, i pensieri come sono venuti se ne vanno, lasciandoti libero di andare avanti con la tua vita.

Se anche tu vuoi imparare un modo migliore per gestire i pensieri intrusivi, contattami e prendi appuntamento!