I principali tipi di disturbo osessivo compulsivo sono semre caratterizzati dalla presenza di pensieri ansiogeni e dal contenuto disturbante, deifniti ossessioni, e di compertamenti mirati a neutralizzarli, detti compulsioni.
Tutte le forme di disturbo ossessivo compulsivo infatti presentano caratteristiche comuni, ossia il circolo vizioso fatto di ossessioni e compulsioni.
Tuttavia i sintomi possono variare da persona a persona e possono focalizzarsi su temi specifici.
Tra i principali tipi di disturbo ossessivo compulsivo (abbreviato in DOC) vanno ricordati:
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DOC esistenziale
caratterizzato da pensieri intrusivi ed insistenti legati al senso della vita e della propria esistenza .
Esempi tipici di tali pensieri sono:
“Qual è lo scopo della vita?”, “Perché sono qui?”, “Come dovrei impiegare il mio tempo sulla Terra?”, “Perché ho una coscienza?”,
“Cosa significa che sono in grado di riflettere sui miei pensieri? Significa che sono separato dalla mia coscienza? Significa che sono più persone? Ma se è così, allora chi sono? Se non è possibile sapere chi sono, che senso ha la vita?”
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DOC centrato su falsi ricordi/eventi reali
caratterizzato da dubbi frequenti legati al passato e dalla convinzione di aver fatto qualcosa di sbagliato o di moralmente riprovevole.
Esempi tipici di tale pensiero sono:
“Ho commesso un’azione immorale?”,
“E se accidentralmente ho detto qualcosa di inappropriato a quel mio amico ieri?”,
“Ho fatto del male a mia sorella quando da bambini giocavamo insieme?”,
“Quando quel mio amico è caduto e si è rotto il braccio, è perché io l’ho spinto io?”
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DOC centrato sul timore di uccidere o fare del male a se’ stessi o ad altri
è caratterizzato da pensieri quali
“Sono una persona pericolosa?”
“Potrei perdere il controllo e pugnalare il mio partner?”
“Potrei uccidere il mio bambino?”.
Tali pensieri vengono considerati prova del desiderio e della volontà di agire tali impulsi, generando così forte ansia e conseguenti compulsioni finalizzate a scongiurare il pericolo (ad esempio, chiudere a chiave in un cassetto i coltelli o evitare di stare con il proprio figlio)
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DOC centrato sulla contaminazione o sulle malattie
caratterizzato dal pensiero di poter essere contaminato o di contaminare gli altri venendo a contatto con sporco o sostanze ritenute disgustose (ad esempio fluidi corporei) o di contrarre e diffondere malattie. Chi ne soffre può tenere in casa la spazzatura per timore che sia fonte di contaminazione se portata all’esterno, o può passare ore a fare liste mentali di cosa è sporco o di cosa è pulito. Il DOC da contaminazione può riguardare anche la paura della contaminazione mentale, che si manifesta ad esempio nell’evitare luoghi, persone o situazioni che evocano immagini o pensieri legati a sporco o a malattie.
Pensieri tipici di questo tipo di DOC possono essere ad esempio:
“E se fossi malato e asintomatico e contagiassi qualcuno con la mia malattia?”
Ho portato una torta a quel pic nic. E se avessi contaminato qualcuno con i miei germi?”,
“Ho letto un articolo su una persona ammalata di cancro. E se ora mi ammalassi anche io?”,
“La mia amica deve aver trasferito le sue emozioni negative su di me. Ieri quando abbiamo parlato era triste e depressa e oggi anche io mi sento giù.”
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DOC centrato sul perfezionismo
caratterizzato da pensieri legati all’ordine, all’organizzazione, alla simmetria, alla perfezione. Tale perfezionismo può riguardare il proprio ambiente di vita, il proprio corpo, il proprio aspetto fisico o il modo di esprimersi.
Pensieri tipici possono essere:
“Se non raddrizzo quel quadro, accadrà qualcosa di brutto”,
“I cuscini non sono in ordine, devo cambiare la disposizione”,
“Quando mi pettino, i miei capelli devono essere perfettamente simmetrici”.
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DOC puro
Caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi in assenza di compulsioni direttamente osservabili.
Pur non manifestandosi sotto forma di azioni e rituali, le compulsioni sono tuttavia presenti sotto forma di eventi mentali, quali ad esempio pensare e ripensare ad un vento, ripetere mentalmente frasi o parole.
Pensieri ed immagini sono spesso centrati su sessualità, aggressività, religione, morale e possono essere vissuti come un attacco al proprio senso del se’, provocando così ansia, senso di colpa e vergogna. Nel tentativo di contrastare pensieri ed alleviare l’ansia da essi provocata, è frequente ripensare in modo eccessivo i momenti e le situazioni ad essi collegati emettere in atto rituali mentali (ad esempio ripetersi incessantemente “Non sono una persona cattiva”) per rassicurare noi stessi che quei pensieri non sono veri e che non siamo persone immorali o pericolose per gli altri.
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DOC da relazione
Caratterizzato da pensieri ricorrenti ed intrusivi centrati sul dubbio relativo alla relazione con il nostro partner. Il dubbio persistente è interpretato come segno che la relazione può essere basata su presupposti sbagliati. L’ansia e l’incertezza che ne derivano spinge chi ne soffre a mettere in atto compulsioni tese alla ricerca di rassicurazioni sulla situazione della nostra relazione sentimentale.
Pensieri tipici sono:
“Amo davvero la mia partner?”,
“E se esistesse una persona più adatta a me?”,
“Tutte le altre coppie sembrano più felici di noi. Forse c’è qualcosa che non va nella nostra relazione.”
“Se trovo attraente un’altra ragazza, significa che non amo più la mia partner?”
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DOC religioso
Caratterizzato da pensieri ricorrenti ed intrusivi e da compulsioni mentali o comportamentali centrate sul dubbio di aver violato norme religiose, morali od etiche.
Pensieri come “Ho avuto un pensiero impuro in chiesa. Significa che sono un peccatore e devo pentirmi?”, spingono chi li ha a ricercare rassicurazioni circa la loro moralità, ad esempio pregando o confessandosi eccessivamente.
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DOC legato a contenuti sessuali o all’orientamento sessuale.
Caratterizzato da pensieri od immagini ricorrenti, intrusivi e fortemente disturbanti a contenuto sessuale o legati al proprio orientamento sessuale.
Esempi tipici sono il pensiero di avere rapporti sessuali incestuosi, con animali, con bambini e minori, con figure religiose, di abusare sessualmente di qualcuno, di avere rapporti sessuali violenti.
La forma legata all’orientamento sessuale è focalizzata su un dubbio costante sul proprio orientamento sessuale o sul timore di “negare” il proprio reale orientamento sessuale. Chi ne soffre può chiedersi ad esempio se in realtà non è omosessuale nonostante sia attratto da persone del sesso opposto al suo, oppure può temere che il suo orientamento sessuale cambi all’improvviso.
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