Il disturbo ossessivo compulsivo provoca in chi ne soffre ansia e a volte vera e propria angoscia. Ma capire cos’ e e come funziona è il primo passo verso verso la guarigione.

Tutti noi prima o poi sperimentiamo pensieri intrusivi, quei pensieri che continuano a tornarci in mente e ci causano preoccupazione.

Il più delle volte siamo in grado di metterli da parte perché sappiamo che non costituiscono una reale minaccia né mettono in dubbio chi siamo e i nostri valori personali.

Ma immagina che questi pensieri intrusivi generino una catena infinita di pensieri, dubbi e paure impossibili da arginareche o prendono il controllo della tua vita.

Ora sono diventati una e vera e propria ossessione.

Che cosa sono le ossessioni?

Le ossessioni sono pensieri, immagini e impulsi che si presentano con elevata frequenza ed intensità e hanno la caratteristica particolare di essere molto distanti dai nostri valori, dai nostri desideri e da chi siamo.

Anzi sono esattamente l’opposto!

Immagina ad esempio una neo mamma che immagina di fare del male al proprio figlio appena nato.

Oun insegnante di scuola elementare consumato dal timore di essere sessualmente attratto dai propri alunni.

E a differenza di quanto accade con i pensieri intrusivi,le ossessioni sono estremamente persistenti, frequenti e minacciose.

Che cosa sono le compulsioni?

Questi pensieri ed impulsi riguardano persone o cose per noi importanti e generano quindi forte ansia e disagio. La minaccia che questi pensieri e queste immagini portano con sé ci sembra così reale che non possiamo fare a meno di agire per neutralizzarli.

Le compulsioni sono infatti tutte quelle strategie che mettiamo in atto allo scopo di ridurre l’ansia che le ossessioni scatenano.

Queste strategie possono essere mentali (ad esempio controllare e ricontrollare mentalmente, fare liste mentali, ripetere frasi o parole) o tradursi in azioni (chiamate rituali), quali ad esempio lavarsi ripetutamente per evitare di contaminare qualcuno, richiedere rassicurazioni a familiari e amici circa il fatto che non li abbiamo offesi, o evitare tutte quelle situazioni che scatenano pensieri o immagini indesiderate.

Tuttavia, come vedremo in seguito, lungi dal tranquillizzarci, le compulsioni e le ossessioni si alimentano a vicenda creando un circolo vizioso da cui diventa difficile uscire e consumando gran parte del nostro tempo e delle nostre energie.

Ossessioni Compulsioni
Immagine di te che picchi tuo figlio Eviti di stare con tuo figlio per timore di fargli del male
“E se avessi contaminato me stesso o gli altri dopo aver usato quel bagno pubblico?” Mi lavo ripetutamente le mani, mi faccio la doccia e lavo o getto via tutti gli abiti che indossavo quando ero il quel bagno
Improvviso impulso di tagliare te stesso o un altro con un
coltello
Chiudo a chiave tutti i coltelli che ho in casa
“E se avessi investito qualcuno con l’auto senza accorgermene?” Ripercorro a ritroso tutto il percorso per assicurarmi di non aver investito nessuno
“Perché il mio ragazzo sembra arrabbiato? Forse l’ho offeso senza accorgermene?” Richiedo ripetutamente rassicurazioni al mio ragazzo
“E se mi gettassi con l’auto da quel ponte?” Evito tutte le strade con i ponti o evito del tutto di guidare l’auto

La classificazione del disturbo ossessivo compulsivo secondo il DSM V

Secondo il Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali i principali criteri diagnostici del disturbo ossessivo compulsivo sono la presenza di ossessioni e compulsioni

Ossessioni

  • Le ossessioni sono definite da pensieri, immagini, impulsi ricorrenti e persistenti, vissuti come intrusivi e indesiderati che nella maggior parte degli individui causano ansia o disagio marcati
  • Il soggetto tenta di ignorare o sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni (cioè mettendo in atto una compulsione)

Compulsioni

  • Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (per es. lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (per es. contare, pregare, ripetere parole mentalmente) che il soggetto si sente obbligato a mettere in atto in risposta ad un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente
  • I comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre l’ansia o il disagio o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; tuttavia questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi

Molti individui con disturbo ossessivo compulsivo hanno convinzioni disfunzionali che possono includere:

  • un esagerato senso di responsabilità e la tendenza a sovrastimare la minaccia
  • perfezionismo ed intolleranza all’incertezza
  • assegnazione di una eccessiva importanza ai pensieri (per es. credere che avere un pensiero proibito sia grave tanto quanto agirlo)
  • bisogno di controllare i pensieri

La trappola del disturbo ossessivo compulsivo. Capire è il primo passo per guarire.

Le compulsioni si sviluppano con il tempo e a volte non hanno nulla a che vedere con il contenuto delle ossessioni.

Ma, come tutte le azioni che compiamo e che hanno l’importante funzione di procurarci sollievo, alla fine saremo sempre più  motivati a metterle in atto ogni volta che si presenta l’ansia.

A forza di ripeterle, le compulsioni diventeranno quindi così automatiche che sarà quasi impossibile non eseguirle.

E qui sta la trappola del disturbo ossessivo compulsivo.

Sì, perché quel sollievo che le compulsioni ci procurano è di breve durata, e l’ansia ben presto si ripresenterà più forte di prima.

Quindi, paradossalmente e in modo un po’ perverso, tutti gli sforzi che facciamo per combattere le ossessioni alla fine ci fanno stare peggio!

Ma perché succede questo?

Perché tutte le azioni che intraprendiamo per neutralizzare la minaccia legata a certi pensieri ed immagini rinforzano la convinzione che quella minaccia è davvero reale !

Saremo quindi spinti ad attivarci ancora e ancora per eliminarla, generando così un ciclo che si ripete all’ infinito.

Secondo il modello cognitivo comportamentale del disturbo ossessivo compulsivo infatti, le ossessioni e le compulsioni persistono a causa del significato che attribuiamo loro e ai tentativi che facciamo per controllarle.

Se interpretiamo il contenuto di pensieri ed immagini come minaccioso e come prova del fatto che siamo persone cattive irresponsabili o amorali,  è difficile rimanere rilassati!

Ed è qui che scatta la trappola: a questo punto cominceremo a mettere in atto le nostre ben note strategie di neutralizzazione, evitamento o controllo mentale.

Che sul momento sembrano funzionare.

Ma ecco il problema: queste strategie non ci consentono di scoprire che quella minaccia tanto temuta non è reale, anzi l’apparente sollievo che ci procurano ci renderà sempre più difficile non metterle in atto in futuro.

E il circolo vizioso fatto di ossessioni e compulsioni si ripeterà all’infinito, prosciugando tutte le nostre energie e la nostra voglia di vivere.

Leggi anche I principali tipi di disturbo ossessivo compulsivo